Non fate arrossire i segreti di gabinetto.
- A proposito - dimandò Morella - sapete voi la gherminella abbominevole che lord Warland à praticata ad Ines della Porte Saint-Martin?
- Che dunque? - chiese Balbek. L'avrebbe egli chiamata onesta?
- Quel lord incontrò l'attrice ad un thè, in casa di Maddalena Borel... voi sapete? la Lionese a cui il banchiere Dehal e Comp. fa una pensione di 200,000 fr. l'anno....
- Non v'è che le donne a barba che si abbiano di quelle fortune lì - osservò Fernandina.
- Or bene, milord si avvicinò alla piccola Ines e le sussurrò all'orecchio: "Mademoiselle, que fere moá per fere emer moà par vù." Se un uomo mi avesse indirizzato un simile proposito - continuò Morella - io gli avrei risposto: "Bisogna, signore, provarmi codesto amore, e non parlarmene mai; non dimandarmi mai nulla; non lasciarmi mai nulla desiderare; prevenire tutte le mie volontà...
- Io - interruppe Fernandina - io avrei risposto: "Partite per l'India, e mandatemi vostre nuove assicurate, per mezzo della Banca di Francia."
- Ed io - sclamò la Polacca - io gli avrei sciorinato: "Siate per lo meno lord Palmerston. Io non amo che i grandi uomini di Stato, come Talleyrand, Metternich... ed il marchese delle Antilles!"
- Bembè - riprese Morella. - Ma la piccola Ines, che ignorava quanto quell'Inglese pesava, gli rispose storditamente: "In primis, milord, bisognerebbe cangiar di maschera". "Very well, disse l'Inglese, what mask vò emer moà". "Ah! riprese Ines, non importa qual forma vi appropriate, milord, voi non potrete che guadagnarci.
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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