ecc., ecc.
- Principe, io non comprendo nulla a codesto, tranne che un re muore oggi o domani, e che il duca di Balbek à delle carte. Di carte ne à tante!
- Io vi spiego tutto di una frase, madama. Il re Taddeo muore domani, a giorno fisso! La sua successione sarà disputata, perchè la legittimità del suo successore è contestata. La regina Bianca passa per adultera: perocchè si è in misura di provare che re Taddeo non poteva essere il padre del figlio della regina. Ora, e' pare che il duca di Balbek abbia dei documenti che possono decidere la quistione. Il principe di Tebe li desidera. La regina Bianca debbe desiderargli egualmente. Vengo di apprendere che vostro marito li traffica. Egli si appresta a far getto dell'onore di una donna e di una regina; a mettere il fuoco della guerra civile in un regno, se non gli sborsa la somma enorme cui dimanda di quelle carte.
- Ciò è infame, infame! - gridò Vitaliana, alzandosi.
- Sì, madama, l'è orribile, infatti - riprese il principe. Bisogna dunque impedire questo delitto, madama. Noi non sappiamo se la regina Bianca è colpevole o no. Ma ella è donna, ella è madre: e ciò basta. Bisogna proteggere il suo onore. Signora duchessa, voi siete pure donna e madre.
- Che posso io fare, principe? Io sono pronta a tutto.
- Dei documenti come quelli cui possiede il duca di Balbek - continuò il principe - non possono restare fra le mani di un particolare, soprattutto nelle sue. Perchè, madama, bisogna che voi sappiate tutto. Si assicura che il duca fu il complice di quella regina, cui medita di disonorare adesso; che quel figliuolo contestato è il suo; e che la di lui ambascieria qui è il prezzo di quella complicità. Capite voi, madama, un uomo che consegna la donna che si diede a lui e che lo rese padre?
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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano 1876
pagine 440 |
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