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      Se io mi avessi saputo come la serata doveva terminare, non avrei accettato l'invito dell'ambasciadore di Turchia.
      - Gli è dunque quel pagano che vi à indotto in peccato, eh? Avrei dovuto sospettarlo. Voi eravate dunque presso di lui?
      - Eravamo nel suo presso di lui extra-officiale.
      - Davvero, signore? Quella Morella, la quale, fra parentesi, è la ganza del conte di Alleux...
      - Cosa dite voi, signora? - griḍ il duca in sussulto.
      - Io l'̣ incontrata in casa di lui, in veste da camera, nel suo studio, ieri, andando ad informarmi se vi eravate rimesso dell'... emozioni della notte precedente.
      Il duca non rispose più. I suoi occhi fiammeggiavano.
      - Quella Morella - riprese Vitaliana facendo mostra di non avvedersi di nulla - è dunque la ganza di quel Turco?
      - Ś - urḷ il duca.
      - Guardate mo' come Parigi è cattiva! Si dice, signore, che voi incontraste quella donna in un bazar, cui si addimanda un ballo in casa di madama Thibault o Thibald... io non so chi; che voi avete comprata quella donna - la quale à abbandonato per voi il conte di Linsac che la pagava male; che avete messo al Monte di Pietà le mie gioie - gioie che mi venivano in grande parte da mia madre; e che avete contratto per 200 mila franchi di debiti.
      - Mentono! - griḍ il duca, impallidendo.
      - Mente, chi? O' fatto verificare che i miei diamanti non sono, nè furono mai da Fromant Meurice. O' fatto constatare che sono al Monte di Pietà. Volete i numeri delle cartelle?
      - O' avuto bisogno di danari per delle spese straordinarie cui ̣ avanzato al mio governo.


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I suicidi di Parigi
Romanzo
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Sonzogno Milano
1876 pagine 440

   





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