In Bologna nel zenobio di San Domenico, a dì primo di maggio del Mille e cinquecento ventitre.
DIALOGO DETTO STREGA O SIA IL PRIMO LIBRO DELLE ILLUSIONI DEL DEMONIOcomposto dallo illustre e molto dotto prencipe segnore Giovanfrancesco Pico della Mirandola, segnore e conte della Concordia, volgarizzato dal Ven. P. F. Leandro dell'Alberti bolognese dell'Ordine de' Predicatori.
Le persone parlanoApistio, Fronimo, Dicasto, Strega.
APISTIO Fronimo, dimmi dove va colà così in freta, caminando per la piazza ove vendonsi l'herbe, tanta moltitudine di popolo.
FRONIMO Non lo so, ma andiamo anche noi un puoco, acciò intendiamo la cagione di tanto concorso, conciosia che puoco danno potrà essere la perduta di puochi passi.
APISTIO Non saranno puochi, se andaremo per insino al tempio, lo quale novamente è comenciato di fabricarsi ad honore della gloriosa vergine madre de Iddio, chiamata dalli miracoli. Conciosia che è discosto da quinci oltro di un miglio. E così mirando pare a me di vedervi costì alquanti de quelli venerandi religiosi dell'Ordine de' Predicatori, che sono huomeni molto dotti, li quali hora sono venuti quivi ad habitare per servigio di detto tempio. Il perché io istimo che tutti vadino colà quelli vediamo.
FRONIMO Drittamente, si come io penso, tu istimi, conciosia che, se non me inganno, ho veduto fra la moltitudine de' fanciulli esservi anchora li servi, li quali suoleno servire allo Inquisitore, che cerca e persequita li maghi, malefici, et incantatori. E li punisce segondo le loro malvagie e rie opere.
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