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      Dicesi anchora che hanno amorosi piaceri colli demonii, che non sono congiunti colli corpi, se io non erro. Ma dimmi un puoco, Fronimo, che toccamenti possono esser cotesti? Che piaceri? Over in che modo possono havere amorosi solazzi con questa vana e finta imagine le femine di carne? Ho letto, come le Larve, o siano le nuocevoli ombre della notte e dell'inferno, pigliano piaceri colli morti, et che combatteno con essi, e non con li vivi.
      FRONIMO Dimmi, Apistio, se io sciorrò tutte le tue ragioni, sì come spero, consentirai?
      APISTIO Io ti prometto di consentire.
      FRONIMO Egli è certamente cosa da huomo ragionevole e di sano intelletto, di lassarsi muovere e guidare dalle ragioni, essempii, et dalle authoritati delli antichi, le quali già sono con comun sentimento confermate, e dipoi quivi fermarsi; ma molto maggiormente è opera di colui che è di grande ingegno, e che ha longo tempo rivolto li libri delli dotti huomeni. Donque, se io colle tue ragioni ti conducerò a consentire a quello de cui hora te ne meni beffe, che farai poi?
      APISTIO Che farò? Vi metterò le mani.
      FRONIMO Penso che anchora vi metterai i piedi.
      APISTIO Ma non già nelli ceppi.
      FRONIMO Deh, non ho già mai certamente pensato cotesto. Vero è che ben grandemente desidero tu intendi questo, acciò ne venghi nella mia oppenione: colli piedi e colle mani, sì come dire si suole.
      APISTIO Io non rifiuto quello che speri e desideri, se farai quello che tu di' et prometti.
      FRONIMO A me pare, per il ragionare havemo fatto caminando, che tu sei molto dotto nelli poeti delli gentili, et anchora assai sia ornato de philosophia.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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