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      APISTIO Il mio Fronimo, di questo hora non mi voglio dare il vanto, cioè che ben intenda li poeti, et sia dotto nelli parlari. Conciosia che egli è molto maggiore la cognitione a dovere intendere quelli, per cotal modo che soverchia le forze de colui, lo quale arrogantemente alcuna volta se la voglia attribuire, havendo puoco studiato in essi et havendoli puoca pratica. Il perché egli è grandemente necessario a colui vuole intendere essi poeti e philosophi, di conoscere et intendere non trivialmente e grossamente la lingua Greca e Latina. Et anchor egli è bisogno di havere ben intese li secreti e sentimenti extratti fuori del secretario della philosophia: delli quali sono ornati e ben vestiti li poeti, e maggiormente Homero. De cui ho udito che fu illustrato et addobbato con grandi Conmentarii da Aristotile et anchora dalli altri philosophi della dotta schuola. Anchor ho inteso che se sforzò il Plutarcho, con uno molto grande libro, di attribuire ogni scientia, ogni arte, e finalmente ogni cosa divina et humana, a quello cieco Homero. Il perché io nego essere in me quella cognitione perfetta, sì come tu di', ma non nego però essermi essercitato alcuna volta per piacere dell'animo mio in leggere quelli, sì come io cercassi la cognitione delle lingue, e così quasi leggermente bevendo qualchi amaestramenti giovevoli alli costumi, et anchora acciò non fussi riputato ignorante fra li amici e compagni, occurendo la occasione. Così, se non ho beuto largamente la philosophia, de cui se dice che è nascosta in detti authori, al manco (si come dire si suole) l'ho toccata e gustata con la sommità delle labra.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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