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      Io conobbi uno da lui manifestato, il quale havea robbato le amolette, cioè alcuni remedii contro li veneficii e contro de altri mali, et occultamente l'havea portato a casa e secretamente serrati nel cophino, non lo sapendo veruna persona. E mi ricordo del tempo nel quale lasciò dette soperstitioni e rinegò l'arte magica. Se caminassimo insieme diece giorni, pare a me, non sarebbono bastevoli da isprimere e ramentare quelle cose le quali ho osservato e notato delle manifeste insidie del demonio, né ancho serebbono sufficienti di puotere narrare li modi che osserva ello per ingannare l'huomo. Il perché meritamente è chiamato Satanasso. Conciosia che sempre fu, è, et sarà nemico dell'humana generatione, così in tutte le altre cose, come in questa, de cui hoggi havemo determinato di ragionare. Quanto al modo che dimostra di pigliare carnali piaceri, io te dico che quello lo vuole negare (sì come contrario a tanti dotti e savii huomeni, li quai dicono haverlo conosciuto da quelli che l'hanno isprimentato, et animosamente testificano di haverlo udito) è riputato stolto e pazzo da santo Agostino: il quale scrive con testimonii di continua fama, nel quintodecimo libro della Città di Dio, qualmente sono stato ritrovati sovente delli Selvani e perversi Fauni fastidiosi alle donne, chiamati dal volgo Incubbi, cioè che che se sforciano di conmettere la sozza libidine insieme colle donne, et che sono ritrovati di quelli che hanno havuto il suo desiderio, pigliandone amorosi piaceri con esse.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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