Et erano tenute in tanto honore e veneratione, che vuolsi intrare nella compagnia di quelle la reina Olympia madre del grande Alessandro. Io istimo forse che quelle cose paiono bugie, puotrebbeno haver preso prencipio da qualche similitudine e colore del vero. Pare anchor cosa più probabile che havessono qualche accrescimento da detti prodigii e meravigliose opere de' demonii, non senza qualche vero fondamento della vera historia colorato et adombrato con molte vanitati e fittioni, che dalli sonnii: siccome è scritto da Synesio, il quale vuoleva havessono havuto le favole ante ditte, e così li altri, da essi sonnii. E certamente non sarebbe stato alcuno tanto brammoso di volgare e manifestare quelle cose che fussero havute e vedute ne sonnii, sicome vedute fuori del sonnio, colle quali fussero tanto tirati e sforzati l'huomini di meravigliarsi. O quanto sono li veneficii, maleficii, et incantationi ramentate, iscritte, e narrate così dalli Greci, come dalli Latini. Per ciò da Vergilio è detto di quella antistite e sacerdotessa della stirpe de' Massilli, la quale prometteva di sciore le menti delli huomeni colli versi, cioè di farli fare si come le piaceva, et di fare fermare l'acqua ne' fiumi, di fare ritornare a dietro li pianeti, e di chiamare, et fare venire a sé le notturne Mani, cioè li spiriti della notte. Anchora per questo se narrano le medicine et incanti di Circe, di Medea, di Canidia, e quelle altre generationi di veleni le quali conducono l'huomeni al pazzesco amore, chiamate da Theocrito siciliano philtre di Simetha, e così da lui scritte, lo quale seguitò Marone ne' suoi versi.
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