Pagina (32/141)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sono Larve nuocevoli ombre dello inferno, overo ispaventevole scontro della notte, e le Lamie erano chiamate alcune imagini e spiriti molti brammosi de lascivi amori e sozzi piaceri, et anche grandemente desideraveno di mangiare l'humana carne. Vedi mo che favole erano coteste. Pur dimmi Apistio mio, non paiono a te coteste cose che havemo narrato disopra molto simili a quelle delli quali longamente dicesi delle malvagie streghe della nostra etade?
      APISTIO In verità a me paiono quasi simili. Il perché hora occorrono a me quelle parole dell'antica favola, cioè Larva, Lamia, et incubi con quello verso di Ausonio:
     
      Nota è la strega in cune de fanciullicon quella donnesca sceleragine".
     
      FRONIMO Hor più oltre, ramentiamo pur dell'altre cose, acciò se possa donare egual giudicio e giusto, senza punto di menzogna. Credo che tu sappi qualmente sono scritti infiniti versi delli veneficii et incanti, delli liquori e bevande, delli pharmaci e medicine, et anchor sono cantate favolesche voci, e le nenie marsice, cioè le favole de' Marsi. Ma tu debbe sapere come sono iscritte e cantate con una certa metaphora e similitudine quelle cose che così se leggono, cioè che l'huomeni, li quali remigaveno, grunisceno colli porci per le donnesche lusinghe, e che bruggiasse Hercole sendo unto con il sangue di Nesa, e che fussero instillati li amori colli veleni di Colcho, conciosia che chiaramente se conosce fussero significate e manifestate le scelerate compagnie e prophani modi della sozza e nefanda libidine, coll'antidette osservationi e canti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





Larve Lamie Apistio Larva Lamia Ausonio FRONIMO Hor Marsi Hercole Nesa Colcho