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      APISTIO In che modo venivalo da te?
      STREGA Alcuna volta addimandato da me, et anche sovente da se istesso.
      APISTIO Ne veniva mo' sempre in forma di huomo?
      STREGA Sě, sempre se dimostrava in effigia di huomo, quando pigliava amorosi piaceri meco.
      APISTIO O che piaceri puotevano essere quegli con una rugosa e giŕ grinza femina?
      STREGA Eimé, Eimé, Oimé, Oimé.
      DICASTO Di che hai tu paura? Chi č quello che ti spaventa?
      STREGA Vedetile, vedetile.
      DICASTO Dovi, dovi?
      STREGA Costě, costě, al muro, al muro.
      DICASTO In forma de cui?
      STREGA Di passere.
      DICASTO Deh, ben mirati, come hora ha pigliato la effigia di un molto libidinoso augello, non contrario al ragionamento della mala femina, la quale soverchia con la sua insatiabile e sfrenata voglia tutti li mostri della sozza libidine.
      APISTIO Oh, quanto mi maraveglio, che non sia verun di noi che vedi questa finta passera, eccetto chi ella.
      DICASTO Ben io posso mirare, ma giŕ non la posso vedere, e cosě par a me non sia verun di noi che la veda.
      APISTIO O certamente maravigliosa cosa.
      FRONIMO Deh, vedeti in che modo se maraveglia il nostro Apistio. Ma tu non ti maravegli dello anello di Gige lidio pastore, ramentato da Platone et anchora da Cicerone, il quale non era veduto da altro eccetto che da lui.
      DICASTO Non solamente questo interviene in vedere li spettacoli et finte imagini del demonio, ma anchora nelli prodigii et apparitioni divine, cioč che quelle cose sono dimostrate siano alcuna volta da puochi vedute. Et acciň lassi li altri, solamente io ramentarň di quel lume che era sovra del capo di santo Martino, il quale fu veduto da puochi, sicome narra Severo Sulpitio; et anchor pur diroe di quel altro lume che illuminava santo Ambrogio che parlava, lo qual solamente vedeva Paulino.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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