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      Per qual agiuto quando volsi astrensiI fiumi in fonti suoi tornare, e mossi
      Instabel cose, stabel sempre vensi.
      Caccio con la mia voce il mal se spiacemmiCarco di nebbie, e nebbie al seren genero
      Regietto e venti, e chiamo quando piacemmi.
     
      Ma questa nostra strega, più potente che Medea, eccitò anchora la tempesta e grandine, e la condusse sovra delle biade. Anchora tirano gli animi dell'huomeni ne' peccati colli suoi lascivi piaceri, perché losinghano li sentimenti con essi. Il perché homai è quasi rinovato quel detto di Lucano in questo nostro castello, così dicendo:
     
      Arseno i vecchi d'illicita fiammaNé tanto la bevanda nossia vale
      Quanto l'amor della cavalla erettoRifatto in succo, la mente se infiamma
      E perisce incantata, né più saleDel velen hausto pura del defetto.
     
      Era quel malvaggio don Benedetto, de cui havemo ragionato, de anni settanta duoi, quando gli scacciassimo la fiamma del scelerato amore, con la quale tanto ama quella sua Armelina, o quello suo diavolo in forma di femina, con una altra grandissima fiamma uscita di una gran stipa di legne. E così romase tutto in cenere. E questo è il modo da scacciare un fuogo con l'altro. Vi è un'altro, in questo scelerato amore sommerso, che ha oltro di settancinque anni, et anchor uno altro che ha veduto ottanta solstitii: li quali andaveno al detto profano et iscommunicato giuoco del Diavolo otto volte il mese. E così è stato conosciuto per testimonio e confessione de molti di essi iniqui e malvaggi huomeni, che non sono solamente una, o due, overo tre streghe, ma sono in grande moltitudine; e così che non sono solamente tre o quattro stregoni et scelerati maschi, li quali vanno a questo indiavolato giuoco et hanno questi profani piaceri colli demonii in effigia di femine, ma egli è suto ritrovato per certo come vi vano in gran numero et in gran moltitudine, per cotal modo che credono, secondo la loro istimatione, che vi si ritrova a questa maledetta congregatione oltro di due migliara di persone.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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