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      Le quali cose, sicome da sé confermano e fortificano la fede christiana, così anchora per accidens la confessione di coteste streghe gli dà vigoria e forza: per la quale confessione e per il gran numero delli testimonii di amenduoi li sessi, cioè così delli maschi come delle femine, cognoscemo apertamente qualmente li demoni sono nemici et adversarii della fede christiana. La quale è di tanta forza, che quanto maggiormente e con ogni sua forza, astutia, et inganni la cercano di rovinare e di oscurare, tanto maggiormente se alza e respiande per ogni lato.
      APISTIO O quanto ben l'hai condutto questo tuo ragionamento. Ma hor su, dimmi, o buona strega. Uccidesti giamai verun fanciullo?
      STREGA Non un solo, ma sì molti.
      APISTIO Con il coltello, overo con la mazza?
      STREGA Con la aguglia e colle labra.
      APISTIO In che modo?
      STREGA Intravamo di notte nelle case de nostri nemici, per le porte et usci che erano aperti a noi, dormendo e' loro padri e madri, e pigliavamo i fanciullini, e conducendoli appo del fuogo, li foravamo con la aguglia sotto le unghi, dipoi, ponendovi le labra, asciugavamo tanto sangue quanto ne puotevamo tenire nella bocca. E parte di quello ne deglutivo, cioè il mandava giù nel stomaco, e parte ne riservavo in una bussula o in uno vasetto, per fare dipoi dello unguento, da ungere li luoghi vergognosi quando vogliamo essere portati al giuoco.
      DICASTO Acciò non istimati esser coteste favole, e che siano sonnii, o imaginationi, e che siano solamente illusioni, e non sia in verità e realmente, cioè di andare per le case di questo e di quello ad uccidere li bambini, vi dico qualmente sono stato ritrovati delli fanciullini, ben certamente infelici, che anchor pigliaveno la popa et il latte, li quali haveano le dita forate, e le piaghe e bucchi sotto le unghini.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





STREGA Non APISTIO Con STREGA Con STREGA Intravamo DICASTO Acciò