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      Dipoi anchora mi diceva non dovessi scoprire veruna cosa delli nostri amorosi piaceri al confessore, né anchora di quelle cose che pertengono al giuoco. Egli istimava poi che non importasse cosa alcuna, se ben vuolesse dire al confessore le altre cose overo non le dicesse. Voleva anchora, che, sendo andata a communicarmi secondo la usanza, incontinenti, sendommi posta l'hostia consagrata nella bocca, la tirassi fuora fingendo di asciucarmi la bocca, e la conservasse nel facciuolo per portarla al giuoco, acciò il beffassimo et ischernissimo con quelli scelerati modi, sicome di sopra disse, et anchora perché il conculcassimo colli piedi, con quelli vituperii già avanti raccontati. Dipoi portava di continuo due hostie consagrate nella mia veste cusite, perché ello me diceva che vi era tanta vertu in esse, sendole portate in quel modo senza riverentia, ma anzi con vituperio, che mai non puotrebbe confessare li nostri piaceri, né anchora altra cosa del giuoco, benché fussi anche interrogata dallo inquisitore, né con tormenti, né con altri modi. Nondimeno, astrengendommi imperò lo inquisitore e menacciandommi di vuolermi gravemente martoriare se non confessava queste nostre scelerate opere, mi comandò quel demonio malvaggio le gettasse in quel vaso, lo quale havea portato a me il guardiano della pregione, per fare le mie necessitati.
      APISTIO Facesti questo iscommunicato comandamento?
      STREGA O me mischinella et infelice, sì lo ubbidì. Ma non vi rencresca di udire una cosa molto horrenda e paventosa che occorse.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





APISTIO Facesti