APISTIO Per qual cagione dunque ha creato Dio colui, lo quale conosceva dovesse andare alli eterni supplitii?
DICASTO Per sua somma et infinita bontà.
APISTIO Come sia possibile cotesto?
DICASTO Così è possibile: perché non sia soverchiata la infinita bontà di Iddio della perversa malitia dell'huomeni. E così se narra, che respondesse santo Pietro Apostolo a Simon Mago, sendo interrogato da quello quasi di simile cosa, se ben referisce Clemente la disputatione fatta fra essi. Dimmi un puoco, Apistio, ti parebbe fussi ben che cessassi Iddio da tanto gran beneficio, cioè di creare le anime, per respetto dell'huomo che'l dovesse dapoi male usare? conciosia che è opera di somma bontà e de infinita potentia. Anchora, se ben considerarai con la mente tua tutte le vertude et opere di Iddio dimostrate al mondo, tu vederai che se cava fuori la giustitia da se medeme, solamente strengendo quelli, li quali più presto hanno vuoluto fuggire la bontà e la benignità di quello, che receverla. Né anchora per questo se istingue, overo se diminuisce la misericordia, conciosia che manco punisce quelli che rechiederebbe il rigore della giustitia. E sovente uscisse qualche cosa da essa sceleragine perpetrata per li rei e cattivi huomeni e donne, cavata da Iddio per qualche megliore fine. De cui dice santo Agostino, che è tanto buono, che non permetterebbe venisse verun male, se non vuolesse da quello trarne maggior ben. Il che spesse volte, si non sempre, è stato veduto uscirne de' mali il ben, dalli dotti huomeni, se ben forsi non sia suto considerato dal rozzo volgo.
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