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      Vero è che Callimacho finge questa cosa con più honesto parlare, dicendo che così gli intervenesse perché vide Pallade ignuda.
      FRONIMO Che cosa ne havemo per questa favola?
      APISTIO Io te lo dirò. Havemo questo al mio parere: che io penso, o al manco dubito, che siano tutte queste cose e simulate e finte.
      FRONIMO Istima tu che apparesseno li demonii in quelli antichi tempi di quelli baroni di Troia e di Grecia, li quali demonii credo che, tu sendo christiano, siano fermamente da te tenuti essere una ria e malvagia schiatta e generatione de spiriti?
      APISTIO O si, si, fermamente lo credo.
      FRONIMO Deh, non ti rincresca di rispondere. Da chi procede che pare tu non vogli credere che quelli malvagi spinti desiderassino, et anche cercassino, di dare lascivi piaceri alle donne, in forma di huomini, et all'huomini in effigia di donne?
      APISTIO Deh, che è ben gran cosa questa da doverti rispondere. Io te lo dirò. Per ciò non lo credo, perché noi sapiamo qualmente non sono i demonii di carne né di ossa, come noi: il perché non si possono delettare in cotesti carnali piaceri.
      FRONIMO Egli è pur una gran cosa, Apistio, che tu non ti vuoi ramentare di quello che sovente havemo detto. Il perché se tu te lo ricordassi, non ti maravegliaresti, né anchor diresti quello che hora di'. Già spesse volte è stato detto come danno essi maladetti nemici de Iddio et delli huomini cotesti scelerati piaceri carnali alli huomeni et alle donne, non per delettatione che habbiano essi rei spiriti, ma solamente per ingannare gli huomeni, e conducerli ne' peccati, et al fine nell'inferno, dove essi sono confinati in perpetuo.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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