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      Il perché non parlano liberamente di quelli, e non li raccontano come sono, eccetto che colli suoi nefandissimi compagni del giuoco.
      APISTIO Dunque anchor istende la rete del lascivo amore il demonio alli santi huomini, et a quelli chi totalmente se sono avvotati a Dio?
      DICASTO Se tu havessi cognitione delle vite e dell'opere di quelli iscritte nelli libri, non haveresti punto di dubitatione. Ma acciò tu ne conosci qualche parte se più non l'haverai conosciuto, ti voglio pur raccontare alcune puoche cose di questi ottimi huomini e santi, cioè in che modo se sforzasse il demonio di doverli pigliare con la rete e laciuolo della libidine e lascivo amore. Narra Sulpitio Severo come fece ogni forza esso nemico dell'huomo per ingannare quello gloriosissimo vescovo santo Martino in figura di Giove, di Mercurio, di Pallade, e di Venere. Dimmi, il mio Apistio, non istimi tu che quando se fingeva de esser Giove, non gli promettesse delli reami e delle signorie? e che quando se dimostrava in effigia di Mercurio, che non gli prometesse la eloquentia, e la dottrina e cognitione di tutte le scientie humane? e quando se appresentava in similitudine di Pallade che non gli offeresse la sapientia e la prestantia nell'arte militare, la quale già haveva sprezzato e renunciato? Che cosa puo' tu pensare gli promettesse sotto la figura della ingannatrice Venere? havendosi pinto le guance e le labra con la cerusa, cioè con un bello colore, e con il purpurisso, con lo quale tingono le femine le masselle con il bombagio, eccetto che dilettevoli e lascivi piaceri?


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





APISTIO Dunque Dio Sulpitio Severo Martino Giove Mercurio Pallade Venere Apistio Giove Mercurio Pallade Venere