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      Ma che'l se dimostrasse a santo Geronimo visibilmente o vero il tentasse interiormente, non l'havemo chiaro. Vero è che credo tu habbi letto nelli antiquissimi authori delli Gentili, come havea consuetudine Venere di muovere l'huomini interiormente et anco isteriormente. Ma egli è ben vero che quando se representa alli occhi corporali è facile cosa da dover conoscere, ma quando solamente se dimostra nella imaginatione, et eccitta e muove li sentimenti interiori non sono così facilmente conosciuti da ogniuno li secreti tradimenti et astute insidie di quella. Il perché egli è detto nelli hinni di Orpheo Venere visibile et invisibile. Et anchora è detto che li amori uscisseno di quella feriscono l'anime colle intellettuali saete. Imperò dice Orpheo, in quell'altro hinno greco così in volgare nostro hora da me trasferito, apparente e non aparente, o vero paiono e non paiono. E pur anche in un altro hinno così scrive in greco quello che hora dirò volgarmente, vuolendo dimostrare che siano percosso l'anime colli intelletuali dardi, queste fedisseno l'anime colle intellettuali saete. Anchor se vedono quelli versi di Procolo platonico nell'hinno fatto alla licia Venere in greco via via da me così in volgare tradotti, acciò si manifestano le intellettuali nozze: Havendo inditio delle intellettuali nozze e delli intellettuali hymenei, cioè delli intellettuali Dei delle nozze.
      APISTIO Dice Apulegio che quello spirito, il quale conversava tanto dimesticamente con Socrate, era dio e non il demonio.


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Libro detto Strega o delle illusioni del demonio
di Gianfrancesco Pico della Morandola
pagine 141

   





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