Hor sendo alquanto caminato, se gli fece incontra uno che lo invitò a sciendere giù del cavallo et andare con lui per vedere uno maraveglioso spettacolo. Il che imprudentemente egli facendo, per vedere cotesta curiosa cosa, come fu scieso, ecco incontinenti sentì di esser portato per aria insieme con colui che l'havea invitato, et in puoco spatio di tempo se vedì porre sovra la cima di un altissimo monte, dovi era una molto ampia et amenevole pianura, intorniata da altissimi alberi, e con spaventevoli ruppi serrata. Nel mezzo de cui vi si vedevano diversi e varii balli, et ancho tutte le maniere de' giuochi, colle mense apparecchiate di lauti e diversi cibi, et anche se udivano tutte le generationi de suoni e di delettevoli canti, con ogni dolcezza e trastullo e brievemente sentevasi et udevasi tutte quelle cose, le quali suoleno rallegrare li anime dell'huomini. Del che molto maravegliandosi il buon e semplice sacerdote, e pur non havendo ardimento di parlare per la gran maraveglia, e sendo mezzo fuori di se istesso, gli fu chieduto dal compagno che l'havea condotto quivi, se vuoleva adorare e fare riverentia alla Madonna che era ivi, et ufferirli qualche duono, secondo che facevano l'altri. Era a sedere nel mezzo una bellissima Reina ricamente vestita, sovra di una reale segge, a cui se presentava ciascun a duoi a duoi, o a quattro a quattro, con vario ordine a reverirla e ad adorarla, presentandoli diversi duoni. Hor udendo costui ramentare la Madonna e vedendola ornata di tanto spiandor e da tanti sergenti servita, istimò, che la fussi la gloriosa madre di Dio e Reina del cielo e della terra, conciosia che non sapeva, che coteste cose fussero inventioni e ritrovi delli demonii: il perché, se lo havesse istimato, non vi serebbe andato.
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