Acciò che vostra illustrissima signoria il creda, quando éramo in questo stretto, le notte erano solamente de tre ore e era nel mese d'ottobre. La terra di questo stretto a man manca era voltata al scirocco e era bassa. Chiamassemo a questo stretto el stretto patagonico, in lo qual se trova, ogni mezza lega, securissimi porti, acque eccellentissime, legna se non di cedro, pesce, sardine, missiglioni e appio, erba dolce, ma ce n'è anche di amare; nasce attorno le fontane, del quale mangiassimo assai giorni per non aver altro. Credo non sia al mondo el piú bello e miglior stretto, come è questo. In questo mar Oceano se vede una molto dilettevole caccia de pesci. Sono tre sorte de pesci longhi uno braccio e più, che se chiamano doradi, albacore e boniti, li quali seguitano pesci che volano, chiamati colondrini, longhi un palmo e più; e sono ottimi al mangiare. Quando quelle tre sorte trovano alcuni di questi volanti, subito li volanti saltano fora de l'acqua e volano, finchè hanno le ale bagnate, più d'uno trar di balestra. Intanto che questi volano, gli altri li corrono indietro, sott'acqua, a la sua ombra. Non sono così presto cascati ne l'acqua, che subito li pigliano e mangiano: cosa invero bellissima da vedere.
VOCABOLI DE LI GIGANTI PATAGONI
Al capo = herAll'occhio = other
Al naso = orAlle ciglia = occhechel
Alle palpebre = sechechielA li busi del naso = oresche
A la bocca = xiamA li labbri = schiahame
A li denti = phor
Alla lingua = schialAl mento = sechen
A li peli = archizAl volto = cogechel
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Oceano
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