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      Quando visteno la cortesia del capitano, li presentorono pesci, uno vaso de vino de palma, che lo chiamavano vraca, fichi pių lunghi d'un palmo e altri pių piccoli, pių saporiti, e due cocchi. Allora non avevano altro. Ne fecero segni con la mano che in fino a quattro giorni portarebbero umany, che č riso, cocchi e molta altra vittuaglia.
     
      I cocchi sono frutti de la palma. Cosė come noi avemo il pane, il vino, l'olio e l'aceto, cosė hanno questi popoli ogni cosa da questi arbori. Hanno el vino in questo modo: forano la ditta palma in cima nel coresino, detto palmito, dal quale stilla uno liquore, come č [il] mosto, bianco, dolce, ma un poco bruschetto, in canne grosse come la gamba e pių: le attaccano a l'arbore la sera per la mattina e la mattina per la sera. Questa palma fa uno frutto, il quale č lo cocco. Questo cocco č grande come il capo, e pių e meno. La sua prima scorza č verde e grossa pių di dui diti, ne la quale trovano certi filetti, che fanno le corde che legano le sue barche. Sotto di questa ne č una dura e molto pių grossa di quella de la noce. Questa la brusano e fanno polvere buona per loro. Sotto di questa č una medolla bianca, grossa come un dito, la qual mangiano fresca con la carne e il pesce, come noi lo pane, e di quel sapore che č la mandorla. Chi la seccasse, se farebbe pane. In mezzo de questa medolla č una acqua chiara, dolce e molto cordiale; e quando questa acqua sta un poco accolta, se congela e diventa como uno pomo. Quando voleno fare olio, pigliano questo cocco e lassano putrefare quella medolla con l'acqua e poi fanno bollire e viene olio come butirro.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131