In questo loco sono molte isole; per il che lo chiamassemo l'arcipelago de San Lazzaro, descovrendolo ne la sua Domenica; il quale sta in X gradi di latitudine al polo Artico e centosessantauno di longitudine della linea de la ripartizione.
Venere a 22 di marzo venirono in mezzodì quelli uomini, secondo ne avevano promesso, in due barche con cocchi, naranzi dolci, uno vaso de vino de palma, e uno gallo per dimostrare che in queste parti erano galline. Se mostrarono molto allegri verso de noi; comprassemo tutte quelle cose. Il suo signor era vecchio e depinto; portava due schione de oro a le orecchie, li altri molte maniglie de oro a li brazzi, con fazoli intorno al capo. Stessemo quivi otto giorni, ne li quali el nostro capitano andava ogni dì in terra a visitare li infirmi; e ogni mattina li dava con le sue mani acqua del cocco, che molto li confortava.
De dietro de questa isola stanno uomini che hanno tanto grandi li picchetti de le orecchie, che portano li bracci ficcati in loro. Questi popoli sono Cafri, cioè Gentili, vanno nudi con tele de scorza d'arbore intorno le sue vergogne; se non alcuni principali, con tele de bambaso lavorate ne li capi con seta a guchia. Sono olivastri, grassi, depinti, e se ongeno con olio de cocco e de giongioli per lo sole e per il vento. Hanno li capelli negrissimi, fino a la cinta, e hanno daghe, coltelli, lance de oro, targoni, fiocine, arponi e reti per pescare come rezzali. Le sue barche sono come le nostre.
Nel luni santo, a venticinque de marzo, giorno de la Nostra Donna, passato mezzodì, essendo di ora in ora per levarsi, andai a bordo della nave per pescare, e, mettendo li piedi sopra una antenna per discendere ne la mesà di guarnigione, me slizegarono li piedi perchè era piovesto, e così cascai nel mare che niuno me vide.
| |
San Lazzaro Domenica Artico Cafri Gentili Nostra Donna
|