Disseno che non sapevano risponderli per le sue belle parole, ma se rimettevano nelle sue mani e facesse de loro come dei suoi fedelissimi servitori. Lo capitano, piangendo, li abbrazzò, e aggiungendo una mano del principe e una del re fra le sue, li disse per la fede [che] portava a Dio e per lo abito che aveva, li prometteva che li dava la pace perpetua col re di Spagna. Risposeno che lo simile promettevano.
Conclusa la pace, lo capitano fece dare una colazione; poi lo principe e [lo] re presentarono al capitano, da parte del suo re, alquanti cestoni de riso, porci, capre e galline, e gli dissero li perdonasse per ciò [che] tal cose erano poche a uno simile a lui. Lo capitano donò al principe uno panno bianco di tela sottilissima, uno bonnet rosso, alquante filze de cristallino e uno bicchier dorato de vetro. Li vetri sono molto apprezzati in queste parti. Al re di Mazana non li dette alcun presente, perchè già li aveva dato una veste de Cambaya con altre cose, e a li altri a chi una cosa, a chi un'altra.
Mandò poi al re de Zubu, per mi e uno altro, una veste di seta gialla e morella a guisa turchesca, uno bonnet rosso fino, alquante filze de cristallino, posto ogni cosa in uno piatto d'argento e due biccheri dorati in mano.
Quando fossimo ne la città, trovassemo lo re in suo palazio con molti uomini, che sedeva in terra sovra una stora de palma: aveva solamente uno panno de tela de bombaso dinanzi alle sue vergogne, uno velo intorno al capo, lavorato a gucchia, una collana al collo de gran prezio, due schione grande de oro [at]taccate a le orecchie, con pietre preziose attorno.
| |
Dio Spagna Mazana Cambaya Zubu
|