Era grasso e piccolo e depinto con lo fuoco a diverse maniere: mangiava in terra sovra un'altra stora ovi de bissa scutellara, posti in due vasi de porcellana; e aveva dinnanzi quattro vasi pieni de vino de palma, serrati con erbe odorifere, e ficcati quattro cannuti: con ogni uno de questi beveva.
Fatta la debita reverenza, l'interprete li disse como lo suo signore lo rengraziava molto del suo presente, e che li mandava questo, non per il suo, ma per lo [in]trinsico amore [che] li portava. Li vestissimo la veste, gli ponessimo il bonnet in capo e li dessemo le altre cose: e poi baciando li vetri e ponendoli sovra lo capo, le li presentai e facendo lui il simile, li accettò. Poi il re ne fece mangiare de quelli ovi e bere con quelli cannuti. Li altri sui in questo mezzo gli dissero lo parlamento del capitano sovra la pace e lo esortamento per farli Cristiani.
Il re ne volse tener seco a cena; li dicessemo non potevamo allora restare. Pigliata la licenza, il principe ne menò seco a casa sua, dove sonavano quattro fanciulle, una de tamburo a modo nostro, ma era posta in terra; un'altra dava con un legno, fatto alquanto grosso nel capo con tela de palma, in due borchie piccate, uno in l'uno, uno in l'altro: l'altra in una borchia grande col medesimo modo: la ultima con due borchiette in mano; dando l'una nell'altra, facevano un soave suono. Tanto a tempo sonavano, che pareva avessero gran ragion del canto. Queste erano assai belle e bianche, quasi come le nostre e così grandi: erano nude, se non che avevano tela de arbore da la cinta fino al ginocchio, e alcune tutte nude, col picchietto de le orecchie grande, con un cerchietto de legno dentro, che lo tiene tondo e largo; con li capelli grandi e negri, e con uno velo piccolo attorno al capo, e sempre discalze.
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Cristiani
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