La nominassemo Giovanna, come la madre dello imperatore; sua figliola, moglie al principe, Caterina; la reina de Mazana Lisabetta; a le altre ognuna lo suo nome.
Battezzassemo ottocento anime fra uomini, donne e fanciulli. La regina era giovane e bella, tutta coperta d'uno panno bianco e nero: aveva la bocca e le onghie rossissime; in capo uno cappello grande de foglie de palma a modo de solana con una corona incirca de le medesime foglie, como quello del Papa: nč mai va in alcuno loco senza una de queste. Ne domandō il Bambino per tenerlo in loco de li suoi idoli; e poi se partė sul tardi. Il re e la reina con assaissime persone venerono al lido. Lo capitano allora fece tirare molte trombe de foco e bombarde grosse, per il che pigliarono grandissimo piacere. El capitano e lo re se chiamavano fratelli: questo re si chiamava rajā Humabon.
Innanzi passassero otto giorni furono battizzati tutti de questa isola, e de le altre alcuni. Brusassemo una villa, per non volere obbedire al re, nč a noi, la quale era in un'isola vicina a questa. Ponessemo quivi la croce, perchč questi popoli erano Gentili. Se fossero stati Mori li avessemo posto una collana in segno di pių durezza, perchč li Mori sono assai pių duri per convertirli, che a li Gentili.
In questi giorni lo capitano generale andava ogni dė in terra per udire messa e diceva al re molte cose della fede. La regina venne un giorno, con molta pompa, per udire la messa. Tre donzelle li andavano dinnanzi con tre de li sui cappelli in mano: ella era vestita de negro e bianco, con uno velo grande de seta, traversato con liste de oro, in capo, che li copriva le spalle, e con il suo cappello.
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