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      Partendone de qui a la mezza partita de ponente e garbin, dessemo in una isola non molto grande e quasi disabitata. La gente de questa sono Mori e erano banditi d'una isola detta Burne. Vanno nudi come li altri: hanno zarabotane con li carcassetti a lato piene di frezze e con erba venenata; hanno pugnali con li manichi ornati de oro e de pietre preziose; lancie, rodelle e corazzine de corno de bufalo. Ne chiamavano corpi santi. In questa isola se trova poca vettovaglia, ma arbori grandissimi. Sta de latitudine al polo Artico in 7 gradi e mezzo lungi da Chippit quarantatre leghe; e chiamase Caghaian.
      A quest'isola, circa de venticinque leghe tra ponente e maestrale, trovassemo una isola grande, dove si trova riso, zenzero, porci, capre, galline, fichi longhi mezzo braccio e grossi come lo braccio - sono buoni e alcuni altri, longhi un palmo e altri manco, molto migliori de tutti li altri - cocchi, batate, canne dolci, radici come rapi al mangiare, e riso cotto sotto lo fuoco in canne o in legno. Questa terra potevamo chiamare la terra de promissione, perchè innanzi [che] la trovassimo pativamo gran fame. Assai volte stessemo in forse se abbandonare le navi e andare in terra, per non morire de fame. Lo re fece pace con noi, tagliandose un poco con uno nostro coltello in mezzo del petto, e sanguinando se toccò la lingua e la fronte in segno di più vera pace: così fecemo anche noi. Questa isola sta de latitudine al polo Artico in 9 gradi e uno terzo, e cento e settantauno e uno terzo de longitudine de la linea [di] ripartizione [e si chiama] Pulaoan.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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