Allora ne disse uno principale [che] noi non potevamo parlare al re; e se volevamo alcuna cosa, lo dicessemo a lui, perchè lo direbbe a uno più principale, e quello a uno fratello del governatore, che stava nella sala più piccola, e poi lui lo direbbe con una cerbottana, per una fessura della parete, a uno che stava dentro con lo re. E ne insegnò dovessemo fare al re tre reverenzie con le mani gionte sopra lo capo, alzando li piedi, mo' uno, mo' l'altro, e poi le basassemo. Così fu fatto. Questa è la sua reverenzia reale.
Gli dicessemo come èramo del re de Spagna e che lui voleva pace seco, e non domandavamo altro, salvo potere mercadantare. Ne fece dire el re, [che] poichè il re di Spagna voleva essere suo amico, lui era contentissimo de esser suo, e disse [che] pigliassemo acqua e legna e mercadantassemo a nostro piacere. Poi li dessemo li presenti: faceva d'ogni cosa con lo capo un poco de reverenzia.
A ciascuno de noi altri fu dato broccatello e panni de oro e de seta, ponendoli sopra la spalla sinistra, ma poco lasciandonegli. Ne dettero una colazione de garofoli e cannella. Allora forono tirate le cortine e serrate le fenestre.
Li uomini che erano nel palazzo, tutti avevano panni de oro e de seta intorno a le loro vergogne, pugnali con lo manico de oro e ornati de perle e pietre preziose, e molti anelli ne le mani.
Ritornassemo sovra li elefanti a la casa del governatore: sette uomini portarono il presente del re sempre dinnanzi.
Quando fossimo gionti a casa dereno a ognuno lo suo e ne 'l misero sovra la spalla sinistra: a li quali, per [la] sua fatica, donassemo a ciascheduno uno paro de coltelli.
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