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      In questi giorni ognuno de noi se affaticava, chi in una cosa, chi in un'altra; ma la maggior fatica [che] avevamo, era andar a far legna ne li boschi senza scarpe. In questa isola son porci selvatici; ne ammazzassemo uno di questi con lo battello ne l'acqua, passando de un'isola in un'altra, lo quale aveva lo capo longo due palmi e mezzo e li denti grandi. Ci sono coccodrilli grandi, cosė de terra come de mare, ostriche e cappe de diverse sorte. Fra le altre ne trovassemo due, la carne dell'una pesō ventisei libbre, e l'altra quarantaquattro. Pigliassemo uno pesce, che aveva lo capo come uno porco, con due corni: el suo corpo era tutto d'un osso solo; aveva sopra la schiena come una sella ed era piccolo. Ancora qui se trova arbori che fanno le foglie, [che] quando cascano sono vive e camminano. Quelle foglie sono, nč pių nč meno, come quelle del moraro, ma non tanto lunghe. Appresso il pegollo, da una parte e dall'altra, hanno due piedi; il pegollo č corto e pontino; non hanno sangue, e chi le cocca, fuggono. Io ne tenni una nove giorni in una scatola. Quando la apriva, questa andava intorno intorno per la scatola. Non penso viveno de altro se non de aria.
     
      Essendo partiti de questa isola, cioč del porto, nel capo de questa isola Pulaoan incontrassemo uno giunco, che veniva da Burne, nel quale era lo governatore de Pulaoan. Li facessimo segno ammainasse le vele e lui non volendo ammainare, lo pigliassemo per forza e lo saccheggiassimo. Se il governatore volse esser libero, ne dette, in termine de sette giorni, quattrocento misure de riso, venti porci, venti capre e centocinquanta galline; poi ne presentō cocchi, fichi, canne dolci, vasi de vino de palma e altre cose.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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