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      Quando uno de questi trova uno de li altri, li tocca la mano e glie la unge un poco dentro: subito colui se inferma e fra tre o quattro giorni muore: e quando questi trovano tre o quattro insieme, non gli fanno altro male, se non che l'imbalordiscono. E lui ne aveva fatto impiccare molti.
      Quando questi popoli fanno una casa di nuovo, prima [che] li vadano ad abitare dentro, li fanno fuoco intorno e molti conviti; poi attaccano al tetto de la casa un poco d'ogni cosa [che] si trova ne la isola, acciò non possino mai mancare tal cose a gli abitanti. In tutte queste isole se trova gingero; noi lo mangiavamo verde, come pane.
      Lo gingero non è albero, ma una pianta piccola, che pullula fuori de la terra certi coresini lunghi un palmo, come quelli de le canne e con le medesime foglie, ma più strette. Questi coresini non valeno niente; ma la sua radice è il zenzero, e non è così forte verde come secca. Questi popoli lo seccano in calcina, perchè altrimenti non durerebbe.
     
      Mercore mattina, per volerse partire de Maluco, il re de Tadore, quel re Giailolo, quel de Bachian e uno figlio del re de Tarenate, tutti erano venuti per accompagnarne infino a l'isola de Mare. La nave Victoria fece vela e discostossi alquanto aspettando la nave Trinitade: ma questa, non potendo levare l'ancora, subito fece acque nel fondo. Allora la Victoria tornò al suo luogo, e subito cominciammo a scaricare la Trinitade per vedere se potevamo rimediarli. Si sentiva venire dentro l'acqua, come per un cannone, e non trovammo dove la entrava.


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Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





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