Io solo andai in terra a parlare al maggiore d'una villa, detta Amaban, acciò ne desse vittuvaglie: me rispose darebbe bufali, porci e capre; ma non ci potessimo accordare perchè voleva molte cose per un bufalo. Noi, avendone poche e costringendone la fame, ritenessimo ne la nave uno principale con uno suo figliuolo de un'altra villa, detta Balibo, e per paura [che] non lo amazzassimo, subito ne dette sei bufali, cinque capre e due porci, e per compire lo numero de dieci porci e dieci capre, ne dette uno bufalo, perchè così gli avevamo dato taglia. Poi li mandassimo in terra contentissimi con tela, panni indiani de seta e de bambaso, accette, cortelizi indiani, forbici, specchi e coltelli.
Quel signore, a cui andai a parlare, teneva solum femmine che lo servivano. Tutte vanno nude come le altre; e portano attaccate a le orecchie schione piccole de oro con fiocchi de seta pendenti, e ne li bracci hanno molte maniglie de oro e de lattone fino al cubito. Li uomini vanno come le femmine, se non [che] hanno attaccato al collo certe cose de oro, tonde come un tagliere, e pettini de canne adornati con schione de oro poste ne li capelli; e alcuni de questi portano colli de zucche secche posti ne le orecchie per schione de oro.
In questa isola se trova lo sandalo bianco, e non altrove; zenzero, bufali, porci, capre, galline, riso, fichi, canne dolci, aranci, limoni, cera, mandorle, fagioli e altre cose, e pappagalli de diversi colori. Da l'altra parte de l'isola stanno quattro fratelli, che sono li re de questa isola.
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Amaban Balibo
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