Pagina (129/131)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Alcuni de li nostri, ammalati e sani, volevano andare a uno luogo dei Portoghesi, detto Monzambich, per la nave che faceva molta acqua, per lo freddo grande e molto più per non avere altro da mangiare, se non riso e acqua, per ciò [che] la carne [che] avevamo avuta, per non avere sale, se era putrefatta.
      Ma alcuni de li altri, più desiderosi del suo onore, che de la propria vita, deliberarono, vivi o morti, volere andare in Spagna.
      Finalmente, con lo aiuto de Dio, a sei di maggio passassemo questo capo, appresso lui cinque leghe. Se non l'approssimavamo tanto, mai lo potevamo passare. Poi navigassemo al maestrale due mesi continui senza pigliare refrigerio alcuno. In questo poco tempo ne morsero venti uno uomo. Quando li buttavamo in mare, li Cristiani andavano nel fondo con lo volto in suso e li Indii sempre con lo volto in giù. E se Dio non ne concedeva buon tempo, tutti morivamo de fame. Al fine, costretti dalla grande necessità, andassemo a le isole de Capo Verde.
      Mercore, a nove de iulio, aggiungessemo a una de queste, detta Santo Iacopo e subito mandassemo lo battello in terra per vittuaglia, con questa invenzione de dire a li Portoghesi come ne era rotto lo trinchetto sotto la linea equinoziale, benchè fosse sopra lo Capo de Buona Speranza; e quando lo conciavamo il nostro capitano generale con le altre due navi essersi andato in Spagna. Con queste buone parole e con le nostre mercadanzie avessimo due battelli pieni de riso.
      Commettessimo a li nostri del battello, quando andarono in terra, [che] domandassero che giorno era: me dissero come era a li Portoghesi giove.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Relazione del primo viaggio intorno al mondo
di Antonio Pigafetta
Istituto Editoriale Italiano
1956 pagine 131

   





Portoghesi Monzambich Spagna Dio Cristiani Indii Dio Capo Verde Santo Iacopo Portoghesi Capo Buona Speranza Spagna Portoghesi