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      Voi potete difendervi meglio stando al sicuro da ogni sorta di tentazioni e libero dalle passioni che signoreggiano gli uomini. Voi vivete più tranquillo, da vero servo di Dio; felicità che vi dovrebbero invidiare i più possenti e grandi Re della terra!
      - No, no, padre mio! - gli dissi - io non sono tanto vano da aspirare ad una felicità maggiore di quella di monarchi! Amo di servire il Signore per l'espiazione de' miei peccati e per placare la Sua collera e faccio tutto quel che posso per eccitare la sua misericordia perché mi liberi da questo santo inferno!
      Ridissi all'amico mio questa pia morale. La parte dolorosa e tragica che racchiudeva per noi, non gli impedì di ridere della parte comica: ma facendo con lui più serie riflessioni, concludemmo insieme che, non essendoci apparenza alcuna di ottenere la minima grazia da questo inesorabile tribunale, bisognava fermarci al solo rimedio che ci rimaneva e metter tutto in opera per fuggire.
      Quel che ci mancava ancora era, come ho detto, un ferro più robusto di quello del brachiere, che era troppo sottile e pieghevole per staccare le pietre dal muro e scalzare i mattoni. Passeggiando un giorno e pensando al modo di trovare un ordigno abbastanza forte, troppo necessario alla perfezione dell'opera nostra, gettai per caso gli occhi sopra un luogo delle nostre camere dove una volta era stata una porta, e vidi certi grossi arpioni di ferro attaccati e saldati con piombo, che erano rimasti nel muro. Subito dissi ad Alfonsi:
      - Noi cerchiamo troppo lontano quel che abbiamo assai vicino!


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





Dio Alfonsi