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      Egli disse alla moglie di portarmi un po' di vinello (è il vino che in Italia si lascia ai contadini) e frattanto mi chiedeva chi fossi, di dove venissi e dove andassi. Io gli risposi, affettando un cattivo italiano mescolato di parole francesi, che ero un povero pellegrino di Normandia che veniva a visitare le chiese di Roma. La donna mi portò un gran vaso di vinello del quale bevetti la metà; ma se calmavo la sete, mi inondavo le budella e lo stomaco digiuni, in modo che quasi svenni e fui costretto a chiedere un po' di pane, o per l'amor di Dio o pagandolo. Il contadino, commosso, mi diede generosamente la metà di una grossa pagnotta, e fu meglio che se m'avesse dato un tesoro. Allora capii per esperienza che non v'ha intingolo più delizioso di un pezzo di pane ricevuto per l'amor di Dio, nella estrema necessità. Il contadino mi indicò poi la strada di Porta Angelica, una buona locanda all'entrata della città, mi condusse fuori della vigna e mi augurò il buon viaggio e la buona notte.
      Quando fui solo invece d'andare verso la città, andai verso i prati di Porta Angelica, mangiando il pane datomi, di cui tenni in serbo un pezzo pei bisogni futuri, non sapendo quel che mi potesse accadere. Le continue piogge dei giorni precedenti avevano tanto inondato i prati che l'acqua mi giungeva a mezza gamba; ma questo non sarebbe stato niente se non avesse ripreso a piovere così forte che appena potevo tirare avanti. Fui dunque costretto a rimettermi sulla via pubblica sotto ai giardini Farnesi che si chiamano anche Villa Madama.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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