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      Passarono il ponte e ad una osteria ĺ presso si divisero in due bande, delle quali una anḍ verso Baccano, l'altra verso Prima Porta; in modo che m'avrebbero preso senza dubbio se, per una specie d'inspirazione, non fossi rimasto addietro. Ringraziai Dio di questo nuovo favore e, bevuto un lungo sorso d'acqua, seguitai la strada dalla parte di Prima Porta, seguendo i birri invece d'esserne seguito.
      Quando fui arrivato ad una piccola costa che mena a Quinto, la salii, ma la pioggia avendo ripreso con maggiore forza, fui costretto a fermarmi ad una piccola osteria che sta sulla vetta. Entrai nel cortile, gridando che m'aprissero per carità. A forza di picchiare all'uscio si desṭ qualcuno che dalla finestra mi disse che non si poteva aprire, ma che se volevo mettermi al coperto dalla pioggia entrassi nella stalla per la porta di dietro che era aperta. Nella stalla c'erano un cavallo, un bue ed un asino. Presi un po' di fieno, e seduto sulla paglia, m'asciugai i piedi alla meglio e sfinito di stanchezza m'addormentai.
      Mi svegliai due ore dopo. Era cessata la pioggia, il buon tempo era tornato e riluceva un bel chiaro di luna col cui favore ripresi la via, fuori peṛ dalla strada pubblica per non esser conosciuto dai vetturali che girano notte e giorno. Giunsi ad un'altra piccola osteria vicina alle stalle de' bestiami dei Signori Bongiovanni, davanti la quale sta una grande fontana che serve da abbeveratoio. Non mancai di levarmi la sete; quindi voltata la testa verso l'osteria, vidi quattro birri sotto l'arco della porta che dormivano tranquillamente.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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