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      Cerca piuttosto di entrare nel regno di Napoli. Ivi, prima che ti scoprano e che possano ottenere il permesso di arrestarti dal Vicerè, e però dalla Spagna, tu sarai lontano.
      - Tutto va bene - replicai io - ma non so la strada di qui al regno di Napoli, poiché non l'ho mai fatta. Sono costretto a camminare la notte pei monti e pei boschi e sarà difficile che non mi smarrisca per sentieri sconosciuti; e piuttosto che ricadere nelle mani de' miei persecutori, preferirei mille volte morire.
      - Se tu non hai altra difficoltà - rispose egli - ti posso dare una guida che ti sarà più utile del denaro, anche se ne avessi piene le tasche. La guida sarà un contadino che conosco per esperienza, essendomene servito in parecchie circostanze nelle quali mi ha dato prova d'una fedeltà inviolabile. Non importa che tu gli racconti i fatti tuoi e il tuo nome. A questo modo sarete sicuri tutti e due: tu del segreto ed egli di non compromettersi.
      - Allora - ripresi - vorrei travestirmi da contadino o da pastore, per dar meno nell'occhio.
      - Sta benissimo - disse - e farò in modo che il contadino ti trovi già in quelle vesti -. E così fece.
      Il giorno dopo, che fu il giorno della mia partenza, fece venire nella sua camera il contadino, che si chiamava Francesco. Gli parlammo della necessità che m'obbligava d'entrare nel regno di Napoli, senza dirgli altro che bisognava guidarmi bene sopratutto pei monti e pei luoghi disabitati per non incontrare nessuno e che bisognava camminare più la notte che il giorno.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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