Arrivai due ore prima di notte in vista della città.26 Ivi trovai due pastori ad uno dei quali, che aveva la corporatura erculea, chiesi se volesse portarmi sulle spalle dall'altro lato del fiume. Mi rispose che lo avrebbe fatto volentieri per un giulio del papa. Io accettai, ma nel tempo che mi caricava sulle sue spalle come Enea Anchise, l'altro pastore gli disse:
- Bada a quel che fai! Forse tu porti un bandito e aiutandolo a passare il fiume senza barca egli potrebbe aiutarti a passare il mare in una galera.
- Non hai nulla da temere - io risposi. - Sono un onest'uomo e il tuo compagno s'inganna.
Fortunatamente mi traghettò e gli diedi certi spiccioli più del giulio convenuto, del che fu contentissimo.
Il sole non essendo ancora tramontato, mi nascosi nei cespugli, dove attesi la notte; e quando fu venuta, mi rimisi in cammino. In meno d'un'ora giunsi al luogo dove abitava la mia parente. Sulla porta della città incontrai una squadra di birri che usciva ed essi non sospettavano di me come io di loro.
All'età di nove anni ero stato in questa città stessa alle nozze della mia parente e mi ricordavo ancora confusamente dov'era la sua casa. Andai da quella parte e non m'ingannai perché bussai proprio alla sua porta. Venuta una serva, le chiesi se il suo padrone (di cui dissi il nome) fosse in casa. Mi rispose che no, ma che c'era sua moglie. Dissi allora che avevo una lettera da consegnarle in mano e che desideravo parlarle.
Allora venne la mia stessa parente e mi chiese quel che volessi.
| |
Enea Anchise
|