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      Dovetti passare così otto giorni senza parlare a nessuno e senza far altro che mangiar bene e ber meglio. Scrivevo tutti i giorni a mio fratello e poiché da Eckemberg a Gratz non ci sono che due leghe, si trovava sempre chi andava o veniva. In quelle lettere lo pregavo di farmi conoscere come andassero le faccende mie e di farmi andare in qualche luogo dove capissi e potessi esser capito.
      Mi scrisse finalmente che sarebbe venuto un amico a prendermi per condurmi altrove e che egli stesso sarebbe venuto sulla nostra strada per parlarmi. Venne l'amico con due cavalli, sopra uno de' quali salii, seguendo la via di Marburg. Qualche miglio più in là trovai mio fratello il quale mi disse:
      - Segui questo signore che ti condurrà a Bilthaus, villaggio che appartiene al generale De Rabatta, del quale ecco una lettera che consegnerai al suo intendente. Se ti domanda chi sei, rispondi che sei ingegnere di guerra ed architetto di Sua Eccellenza; e perché lo creda meglio, ecco un compasso e dei lapis che ti serviranno a disegnare alcune case secondo la tua fantasia, perché infatti il generale ne vuol fabbricare una a Bilthaus. Anzi deve venirci tra pochi giorni e così avrai l'onore di vederlo e l'occasione di ringraziarlo della protezione che ti accorda. Eccoti una borsa di ducati. Prendila per servirtene nel bisogno. Va, fratello mio, colla protezione di Dio ed attendi mie lettere colle quali t'informerò di quello che accade. Ti manderò il baule alla prima occasione.
      Ci baciammo ed abbracciammo molte volte e ci separammo con dolore.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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