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      Mi disse che non sapeva che piega potessero prendere, e, per spiegarmi chiaramente il suo pensiero, aggiunse che, se ad istanza del Nunzio Apostolico o dell'Inquisizione, l'Imperatore avesse dato l'ordine d'arrestarmi, io non sarei stato sicuro in nessun luogo degli stati di Sua Maestà. Certo potevo dimorare a Bilthaus quanto mi paresse, poiché era un feudo di cui egli era padrone assoluto, con diritto d'asilo per chi gli piacesse, senza che nessuno osasse mischiarsene.
      - Ma che fareste voi - seguitò - tra questi monti, ozioso tra i villani? Come potreste viverci senza conoscere la lingua, senza compagnia, senza distrazioni? Aggiungete che se la Corte di Vienna arrivasse a sapere che siete qui e che io ricevessi un ordine dell'Imperatore, come suo generale per farvi arrestare, certo che non vi abbandonerei, ma che pena e che pericolo mandarvi altrove in segreto e con poca sicurezza! Perciò vi consiglio di ritirarvi presso i miei fratelli a Gorizia. Vi darò un uomo per condurvi, un uomo fedele e che conosce molte lingue. Là sarete più sicuro, più allegro e più vicino a Venezia per rifugiarvi in caso di bisogno. Vi darò raccomandazioni tali che non avrete nulla da temere o da desiderare, e state certo che la protezione di tutta la mia casa non vi mancherà mai. Se il consiglio vi piace, ne parlerò all'abate Pietro, vostro fratello, appena giunto a Gratz e vi faremo sapere come dovete regolarvi. Se invece preferite rimaner qui, siete padrone e la casa è vostra: ma compiangerei troppo un uomo del vostro carattere che fosse costretto a vegetare in una solitudine così noiosa trascinando la vita quasi sepolto tra queste uggiose e cupe montagne.


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Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





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