Pagina (136/170)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Un giorno che avevamo dormito in una città, al di là della Chiusa di Pletz39 venne a dirmi di buon mattino che il suo cavallo era inchiodato e non poteva andare più avanti. Io gli risposi che ci pensasse lui e poiché avevamo fatto un contratto e preso la caparra, doveva condurmi fino al luogo designato. Vedendomi ben risoluto a costringerlo, andò alla stalla, sellò il cavallo ed io giunsi al momento in cui stava per partire. Dissi e feci inutilmente, poiché egli spronò il cavallo e mi piantò là senza la vettura per continuare il viaggio.
      Finché costui era meco, mi serviva da interprete, ma dopo la sua partenza mi trovai imbrogliatissimo, senza carrozza e non sapendo domandarne. Andai alla chiesa dove parlai al curato in latino e gli narrai il sopruso usatomi dal vetturale e il bisogno di proseguire il viaggio.
      - Non ci pensate - mi disse egli, con molta gentilezza. - Io vi darò un cavallo ed il mio servo che vi condurranno fino al passo del Tarvisio. Basta che diate un fiorino pel cavallo e la mancia al servo.
      Accettai il partito credendo che ci fossero almeno due leghe e pagai anticipato, Ma non avevamo fatto che mezza lega appena allorché giungemmo ad una osteria dove il servo mi fece discendere dicendomi che aveva ordine di condurmi soltanto fino a quel punto.
      - Come! - gli dissi - per mezza lega di strada il tuo padrone mi fa pagare come per due?
      Mi rispose chiedendomi la mancia ed io gli gridai:
      - Che! Va al diavolo tu, il tuo padrone e il cavallo! Meritereste tutti e tre, non la mancia, ma un carico di legnate!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le avventure di Giuseppe Pignata fuggito dalle carceri dell'Inquisizione di Roma
di Giuseppe Pignata
pagine 170

   





Chiusa Pletz Tarvisio