Bisognò dunque risolversi e dare al carrettiere un altro fiorino pel trasporto del baule.
Credevo che si sarebbe scesa la montagna più presto che salita, ma sbagliai poiché non ci vollero meno di quattr'ore a discendere e dopo, per arrivare a Villach che desideravo tanto di raggiungere, occorsero almeno altre tre ore di cammino. Avevo per mia disgrazia certi stivaletti col tacco ferrato, i quali, nella lunga discesa m'avevano scorticato il calcagno in modo che non potevo più camminare. Quando entrammo in pianura, pregai il carrettiere che aveva il mio baule, di lasciarmi salire sul suo carro, ma egli faceva il sordo, benché senza intendere le mie parole capisse benissimo quel che volevo dire. Finalmente gli feci vedere un mezzo fiorino, linguaggio che è inteso da per tutto, e gli promisi di più i danari da bere, facendo segno colla mano alla bocca, come quando si beve. Allora mi accomodò un posto da sedere di dietro al carro, sulla rastrelliera e così entrai trionfalmente in Villach.
Avevo tanto sofferto per la strada ed ero tanto indolenzito che dovetti fermarmici due giorni. Nell'osteria c'era festa, non so per quali nozze, ma io non potevo parlare e nemmeno essere inteso. La buona ostessa pensò di mandare a chiamare un mercante che parlava italiano ed io conversai con lui; anzi per prolungare i discorsi gli detti da mangiare e da bere finché rimasi nella città. Egli mi trovò i cavalli ed un vetturale, onest'uomo, se ce n'è tra costoro, il quale mi condusse fedelmente sino ad Hallein, città posta in riva del fiume Salzach.
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Villach Villach Hallein Salzach
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