Chi dicesse di conoscere un gran fanale, col quale s'illuminano nello stesso tempo diverse stanze in diverse case in diverse città in diverse provincie, ti parrebbe uscito di senno, e troveresti facilmente che la sua asserzione può tacciarsi di contradditoria, perchè hai nella mente l'idea consueta di un fanale quanto vogliasi grande; ma se quel fanale ingrandito enormemente, non è più terrestre, ma celeste, se è il sole: ecco la contraddizione è svanita. Colui poi che ci spaccia non trovarsi mai nelle matematiche queste apparenze di contraddizione, dà a divedere che non le conosce. Io fra mill'altri citerò quel solo paradosso scoperto pel primo dal Torricelli nello spazio asintotico d'un'iperbola equilatera Apolloniana, il quale quantunque veramente infinito, se si ravvolge intorno all'asintoto genera un solido finito e commensurabile, che eguaglia un cilindro retto avente tanto per altezza, come per raggio la potenza dell'iperbola. Quest'è quel paradosso, che il celebre Gregorio Fontana chiama uno de' più strani e singolari, e di cui così scrive il chiarissimo Cametti sulla fine del suo bel trattato di sezioni coniche. "Hoc autem etsi ob evidentissimam demonstrationem nullae dubitationi obnoxium esse queat, incomprehensibile tamen est, neque imperitis Geometriae persuaderi ullo modo poterit. Quare discant increduli non ideo religionis nostrae sacrosancta Mysteria aspernari, et inter fabulas reputare, quod comprehendi et intelligi a nobis non valeant". Quanto poi al resto dell'obbiezione, cioè esservi degl'intelletti, i quali si rifiutano ad alcune verità della Religione, e non esservene di quelli che si rifiutano alle verità matematiche; se il fatto fosse vero, io ne avrei in pronto una ragione nell'interesse, che hanno i libertini di combattere la Religione, senza dubbio maggiore di quello, che possa avere qualche cattivo filosofo nel combattere le matematiche; ma la verità è, che il fatto è falso.
| |
Torricelli Apolloniana Gregorio Fontana Cametti Geometriae Mysteria Religione Religione
|