Pagina (24/73)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E per verità ognuno che nelle applicazioni del calcolo astratto è per alcun poco esercitato, conosce, che prima di occuparsi dei valori, bisogna occuparsi delle forme, nelle quali soltanto sta espressa la vera natura della questione, e per le quali le quantità incognite risultano dalle cognite sempre allo stesso modo, quantunque ne' diversi casi de' problemi simili, diversissimi siano i valori numerici di queste ultime. Il filosofo, che pensa di scrivere in calcolo l'andamento di una curva già formata, ovvero di un attuale movimento della natura, non pone da principio, il pensier principale sui valori numerici delle quantità interessate in quella questione: ma sapendo di avere a trattenersi in un'altra ricerca più elevata, e recondita, si solleva a tutte le questioni d'indole simile, e si studia di trovare la forma di funzioni, che la proposta ha comuni con esse. Terminata questa prima, e più difficile parte del suo lavoro passa poi per tutt'altri mezzi alla seconda, e talvolta anche l'abbandona a chi si occupa di grafiche costruzioni o esamina e misura i fenomeni fisici, e che trovando così i valori numerici da attribuirsi alle quantità letterali, rende utili e pratici i dettati dell'astrusa teorica. È dunque ben chiaro, che nella scrittura analitica la determinazione delle forme delle funzioni è un affare assai diverso dalla misura: se quest'ultima non può farsi nelle cose morali, non può nè manco farsi la prima: già vedemmo come l'una di queste impossibilità basta a far trionfare la nostra causa; pure vo' fare osservare, che anche l'altra vi può bastare egualmente, e questo è il nuovo argomento, sul quale, o Uranio, io domando la tua seria attenzione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere scientifiche di Evasio ad Uranio
di Gabrio Piola
Editore Fiaccadori Reggio
1825 pagine 73

   





Uranio