Stettero lungo tempo circolari le orbite de' pianeti: poi si rinvennero elittiche: poi si riconobbe, che nemmeno tali possono rigorosamente dirsi in virtù delle perturbazioni, colle quali gli uni sugli altri agiscono i corpi mondani. Così avvezzo lo spirito nello stabilir quelle forme, anche dove lo può, a non correre di piè franco e sicuro; non è difficile, che dietro alcuni lassi ragionamenti si persuada qualche forma erronea nelle applicazioni alle cose morali. Dissi in seguito, che quest'errore non è riconoscibile dai meno esperti nell'analisi, perchè non arrischiandosi questi in quelle prime indagini più profonde portano tutta la loro attenzione sui calcoli pratici e numerici, e trovandoli esattissimi, si sbalordiscono sulla stranezza delle conseguenze finali. Incorso una volta per dissimulazione o per isvista l'errore il meno appariscente nella prima posizione delle formole, è rotto ogni filo per uscire dal laberinto. Si farà pompa in séguito della più fina analisi: si useranno metodi per se stessi degnissimi d'ogni lode; e operando senza il minimo sbaglio si arriverà a risultamenti lontani assai dalla verità. L'esattezza e l'eccellenza de' metodi adoperati per via, sarà un'altra funesta circostanza, che fissando ed abbagliando l'immaginazione, sopirà o toglierà del tutto il desiderio di risalire, e con laborioso travaglio andar frugando ne' primordii del calcolo. Non si lascierà poi di mettere le forme finali nell'aspetto più vistoso, simmetrico, comodo nelle applicazioni: e allora qual sarà mai quell'occhio sì perspicace, che potrà vedervi l'errore?
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