Procurando quindi di consociare le precedenti avvertenze coi nostri matematici studi, potremo insieme all'amore per la nostra scienza, e alla stima ben grande, che per tanti altri riguardi si merita co' suoi illustri colleghi, il primo tra i viventi geometri francesi, conservare custodito da ogni attacco il deposito della Fede, cosė prezioso, e di tanta importanza, che rimpetto ad esso ogni pregio di umana scienza deve nella nostra estimativa impicciolirsi, come in un punto.
Sono ec.
III.
Dopo di avere colle due precedenti lettere, o mio dolcissimo Uranio, procurato di mettere in chiaro quelle avvertenze e quelle cautele, per cui lo studio delle matematiche non abbia a divenire pregiudizioso, col produrre in noi sentimenti riprovati dalla nostra santissima Religione; vorrei, se č in grado al Dator d'ogni lume, far passaggio a mostrare que' conforti, che da questo medesimo studio possiamo procurarci nella credenza, e nella condotta conforme alla nostra vocazione. So, che da taluni chiamansi le nostre scienze mute, ed infeconde di quelle voci, che parlano al cuore, di que' felici germogli, da cui sorgono opere di virtų; ed io, che venero la sagra sapienza di coloro, che ci sono maestri nelle vie dello spirito, fo' plauso volontieri a quei salutari avvertimenti, ch'essi ne danno, onde di pii esercizi frammischiamo i nostri studi per non lasciare ir lungi il pensiero da lui, che ne deve essere il primo oggetto sublime, e poter tratto tratto presentargli in ossequio l'affetto del cuore, e la sommission della mente.
| |
Fede Uranio Religione Dator
|