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      Noi vorremmo veder tanti massimi nelle parti, e non pensiamo, che se questi fossero, non avrebbe luogo il massimo nel gran complesso: quale riflessione più idonea per sedare le nostre inquietudini? Il male non essendo, che una privazione del bene, s'introduce, come s'introducono talvolta valori negativi nelle parti di quella formola totale, che si fa massima: però la sua esistenza non è ingiuriosa all'Essere Perfettissimo, nè fa bisogno del principio cattivo de' Manichei per ispiegarne l'origine. Questa è in breve la dottrina di S. Tommaso accompagnata dalle nostre similitudini matematiche: ecco le principali parole del Filosofo angelico (Lib. III. Cont. Gent. Cap. 71.): "Bonum totius praeeminet bono partis... si malum a quibusdam partibus universi subtraheretur, multum deperiret perfectionis universi, cujus pulcritudo ex ordinata bonorum, et malorum adunatione consurgit, dum mala ex bonis deficientibus proveniunt... Non igitur per Divinam Providentiam debuit malum a rebus excludi".
      Io potrei su di altri punti cercare tra le matematiche, e la Religione un nodo di amistà e di concordia: e ben dolce mi sarebbe, e avrei speranza di non tentare affatto invano l'arringo; ma un altro stadio a percorrer mi resta, e lo farò velocissimamente volgendo un pensiero alle nostre scienze, e insieme alle nostre relazioni colla società. E in prima sarà egli facile, che lo spirito dell'applicato Geometra si lasci svolgere da quella vertigine, che vi schianta i principii morali, e sociali piantati da una religiosa educazione?


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Lettere scientifiche di Evasio ad Uranio
di Gabrio Piola
Editore Fiaccadori Reggio
1825 pagine 73

   





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