Valga però per questa mia mancanza quel passo di Newton "idem dici potest de uniformitate, quae est in corporibus animalium..... partes illae corporis tam exquisitâ arte atque consilio fabricatae, oculi, aures, cerebrum, musculi, glandes, cor, pulmones, diaphragma, larinx, manus, alae, vesicae ad natandum, membranae pellucidae animalium quorundam oculis instar conspicillorum obductae, aliaque sensus et motus organa instinctusque in animalibus brutis et insectis: horum sane omnium conformatio prima nulli rei tribui potest, nisi intelligentiae et sapientiae Entis potentis, semperque viventis". (Opt. Q. XXXI).
Era fatto il mondo, ed era pieno di esseri viventi: qual cosa ancor vi mancava? vi mancava una creatura atta a conoscere il suo Creatore e ad adorarlo. Iddio creò l'uomo, e intese con ciò di riempire questo vuoto. Benediciamo, o mio amico, quella mano pietosa, che ha composte le nostre ossa, quello spirito vivificatore che ha animate con un soffio le nostre membra, quell'amore divino, che ha acceso nella nostra mente il lume della ragione. Noi siamo, e viviamo sopra la terra: ma vi siamo noi e vi viviamo in ordine a quel fine, per cui vi ci ha posti il nostro Creatore? quale soggetto di meditazione e fors'anche d'interno rimprovero e di pentimento! Consoliamoci però, finchè resistendo ad ogni urto di falsa dottrina amiamo di studiare nel gran libro dell'universo quella sana filosofia, di cui in questo trattenimento abbiamo rilevato qualche tratto. Resta a proseguire in sì bella impresa, e a cogliere il miglior frutto; e dopo aver riconosciuto Dio meditando le sue opere, riconoscere ancora il suo dominio sopra di noi, i beneficii che gli dobbiamo, e i nostri doveri verso lui, e tra noi stessi.
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