Mirabile la potenza della novella! Nella fantasia d'un poeta indiano essa tempera perfino le passioni più ardenti. Quando il Çukasaptati ci conduce innanzi Fulgenzia (Prabhâbati), la donna innamorata che, assente il marito, anela agli abbracciamenti del drudo, la donna che il saggio ed astuto pappagallo va spesso eccitando, anzichè rattenerla, ai lubrici amori ma sempre aggiungendo dei racconti che ella ascolta con crescente curiosità...; esso, il Çukasaptati, ci mostra la novella più potente ancora dell'amore35. Nella tradizione del volgo siciliano essa trattiene una donna perfino dal compiere i suoi doveri di religione, quando un pappagallo per tre domeniche di seguito l'alletta con racconti che ella ode con piacere infinito36; e nella ingegnosa fantasia d'un novellatore arabo essa basta a salvar da morte sicura la bella Scheherazade, cui il Sultano delle Indie ascolta a novellare pel corso di mille e una notte37.
La morale racchiusa in queste narrazioni fu messa in evidenza da molti scrittori; tutte le favole dell'antichità, dapprima orali, poi scritte, pare non mirino ad altro scopo che a questo. Le traduzioni, imitazioni e abbreviazioni del più antico libro di favole indiane, del Panschatantra, nelle occasioni che le fece nascere e nel titolo che ebbero, ne danno una aperta conferma. Potrei addurre qualche esempio, ma facendone io a meno, può ritenersi che di venti novelle, diciannove offrono precetti di morale in forma di ameno raccontino; dove la morale non sia evidente, bisogna che la si cerchi nello spirito della tradizione stessa.
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