Niente è tanto pericoloso per gli studi quanto il fatto della patria, del battesimo, dalle paternità delle tradizioni in Europa, perchè niente han reso più infido di questo le versioni di una medesima tradizione date dai leggendarii vecchi e dai novellatori nuovi.
IV.
È un principio ammesso dalla scienza moderna che prima di formarsi un mito dovettero esistere elementi detti mitici, presi a' fenomeni naturali che circondarono gli uomini, dai quali elementi scaturì poi il mito o la favola. Il mito passò allo stato di leggenda e di leggenda diventò novella. Le novelle sono quindi l'ultima trasformazione della favola, di cui gli elementi mitici non sono che l'embrione. Max Muller ebbe a dirle «Dialetti moderni della mitologia,» e Giacomo Grimm: «Gli ultimi maravigliosi avanzi degli antichi miti originarii che corsero per tutta l'Europa, l'eco delle antiche religioni portate da alcuni popoli fuori della patria primitiva di esse118». Tra' miti e le novelle non ci corre altra differenza che questa: i miti cessarono dalla loro vita attiva, e le novelle vivono tuttora d'una vita rigogliosa e gagliarda; quelli furono nobili tanto da guardare al cielo, queste, modeste sin dal primo lor nascere, preferirono la bassa terra; gli uni celebrano gli iddii, le altre raccontano degli uomini. E di qui la distinzione della Mitologia in Mitologia propriamente detta, che si spazia nell'Olimpo e ne' suoi mille numi, e in bassa Mitologia che, come continuazione di quelli, accompagna per mondi immaginarii ma non celesti gli eroi, gli uomini, gli animali119.
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