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      — La nostra versione siciliana, di molta importanza per lo studio della Mitologia, è da aggiungere alle altre versioni del racconto greco state raccolte e studiate da Guglielmo Grimm nella sua Tradizione di Polifemo126.
      Un'altra novella racconta che la più piccola di tre figliuole venne condotta una volta in un palazzo incantato e un cavaliere bellissimo andava a visitarla di notte e a giacere con lei. Le sorelle, invidiose, cercavano rivederla e l'ottennero, perchè la fortunata sposa fu mandata dallo amante a passare un giorno con loro. Parlando del più e del meno esse maravigliarono che in mezzo a tanta felicità la sorella non conoscesse di vista il suo amato cavaliere, e le diedero una candela di cera, colla quale la vegnente notte potesse ella togliersi di curiosità. Venne la notte, e venne anche lo sposo; quand'egli si fu addormentato, la giovane accese il cero e lo accostò al misterioso amante. Mentr'ella contempla e si bea delle rare fattezze di lui, una gocciola di cera cade sul viso al dormiente, che, destandosi improviso, involossi lasciandola sul lastrico già gravida e desolata127. Nello 'Mperaturi Scursuni128 uno di due giovani scampati da un naufragio penetra in una città circondata da alte mura e nel palazzo dello Imperatore Scorsone che, morendo, avealo incantato con tutti coloro che lo abitavano. La principessa imperiale gli apparisce e gli rivela non poter ella esser disincantata finchè non trovi un uomo che giaccia con lei per un anno, un mese e un giorno senza vederle le carni.


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Fiabe novelle e racconti popolari siciliani
Volume Primo
di Giuseppe Pitrè
pagine 500

   





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