Troverà un castello, un palazzo incantato; due draghi, o tre leoni feroci non gli permetteranno lo entrare; dia loro della carne, e tutto sarà facile; molti ostacoli gli si pareranno dinnanzi; non si confonda per molti che ne trovi, sia prudente, accorto, audace, e le tre maraviglie incantate nell'orto saranno prese malgrado la vigilanza di draghi, di leoni, o d'altri animali. Il giovane prosegue il suo faticoso viaggio, esegue a puntino i consigli, e riesce ad impadronirsi, sospiro di tanti giovani, ragione di tanti palpiti, della mela che suona, dell'acqua che balla, dell'uccello che parla e di altre tali maraviglie.
Or non sa egli dell'eroe costui? E all'eroe mitico riportano infatti le sue prodigiose imprese. Ercole, il padre de' secoli, l'anima visibile del mondo, la forza e la virtù degli dei, il distruttore de' giganti germi del male che il cattivo principio versa sulla natura, il sole che all'apparire scaccia le tenebre, il generatore di tutto, Ercole è il dio che nella novella è diventato uomo grande, potente in mezzo ad altri uomini.
Son note le sue imprese perchè non occorrano molte parole. Euristeo, che sposa la madre di Ercole, è colui che gliele ordina, desideroso di vederlo morto prima che succeda al trono paterno a cui ha giusto diritto. Euristeo è diventato un drudo nella novella; invece di lui ordina le imprese difficili la moglie, amata teneramente dal figlio147. Quando Apollo per punire i Trojani d'una offesa fattagli li desolò con una pestilenza, i Trojani per consiglio dell'oracolo esposero ciascun anno una vergine sopra gli scogli per esservi divorata dai mostri marini: Apollo e Nettuno, anche lui offeso, si contentarono di codesto sagrificio.
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