Durante il viaggio di qualche infortunato eroe v'č sempre in sull'annottare la fermata in qualche bosco. V'hanno alberi folti, e sopra uno di essi s'arrampica l'eroe per salvarsi dalle fiere che vanno di notte. Ma di fiere neppur l'odore: bensė ladri che han rubato e vengono a tener sotto a quell'albero consiglio, draghi e demonii in conciliabolo che si ripetono il fatto e il da farsi pro e contro principi e principesse reali.
Men frequenti sono i ricordi del mare, e questi assai vaghi. Non si saprebbe invero determinare se quel giovane ardito che va in cerca del Sole per parlargli e giunge a poca distanza da esso, si attuffi in un lago o nel mare per salvarsi dai cocenti raggi nel momento in cui il Sole balza sull'orizzonte; nč sarebbe facile dire che acqua sia quella dov'egli s'immerge, se chiara oppur tinta e nera.
Ma il ricordo pių frequente, pių costante di luoghi č quello del Portogallo e della Spagna, talora anche della Francia. Ogni re č quasi sempre del Portogallo, della Spagna, i paesi fantastici per eccellenza, ove va e donde viene ogni pių bella cosa. Ed č importante questo fatto: che mentre il canto popolare siciliano si volge verso l'Oriente, desiderio d'ogni poeta popolare, aspirazione quasi inconscia di ogni accesa fantasia164, il racconto guarda verso l'Occidente e vi trova una fonte perenne di poesia; sarei per dire che l'oriente delle novelle č il Portogallo che pur tanto spesso ricomparisce nelle novelle non siciliane. Solo una volta in una novellina di Cianciana vengon fuori le Indie, ma v'č pure la Siberia, che dev'essere una specie d'intrusione di chi raccontava.
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